Una narrazione contemporanea, un incontrarsi, approfondire, ascoltare storie, imparare linguaggi, confrontarsi, scambiare, forse cantare. Solidaria, sarà questo e, naturalmente, molto di più. Molto di più perché i contenuti che riempiono i racconti sono densi e leggeri nello stesso tempo: dono, partecipazione, condivisione, prendersi cura, proposta, analisi, punti di vista, servizio.

Solidaria sarà il cuore della città che si esprime, che si racconta, che coinvolge e semina. Se è vero che ogni giorno a Padova più di una persona decide di diventare un volontario è chiaro a tutti che questo è un elemento imprescindibile per chiunque. Ognuno di noi, se non è esso stesso un volontario, ne conosce certamente molti, li frequenta, usa il loro agire. Il politico, l’imprenditore, l’intellettuale, nel suo percorso non può prescindere da questa realtà che fa di Padova un luogo speciale che esprime e offre un patrimonio straordinario. Se i padovani si aiutano l’un l’altro con semplicità e determinazione significa che esiste uno strumento a disposizione di chi è in grado di vedere e cogliere le potenzialità di un tessuto sociale che, tradotto in numeri, significa 6400 associazioni, 25mila volontari, un valore prodotto di un milione e 200mila euro l’anno. Un volano per l’intera città non solo a supporto del welfare, come crede chi legge il volontariato in maniera superficiale o opportunistica.

Non è un caso se la maggioranza delle associazioni di volontariato che operano a Padova si collocano nell’area della cultura e dell’ambiente. E per questo non è un caso che Solidaria voglia coniugare cultura e volontariato. Non la “cultura della solidarietà” intesa semplicemente come aiuto a chi è più debole, a chi esprime bisogni, a chi vive un disagio, ma la “cultura della solidarietà” come cambiamento di prospettiva, assunzione di valori, proposta da of

frire.Il dono non è elemosina. È una sorta di rivoluzione copernicana che da anni si muove in maniera carsica e che con Solidaria trova un luogo in cui esprimersi. Sarà il teatro a indagare la necessità di rapporti umani più attenti, la presentazione di un libro ad indicarci un sentiero diverso da percorrere, un convegno a darci gli strumenti per agire con sicurezza nel nostro tempo, un concerto ad aprirci il cuore, un aperitivo a farci chiacchierare col vicino.
Solidaria sarà un grandangolo e insieme una lente d’ingrandimento. Un riflettore puntato su un mondo che in genere si propone come fratello minore, quotidianità, essenzialità. Solidaria sarà un disvelarsi, un mostrare la natura profonda di un modo di essere, di concepire il vivere a partire dal termine “volontario”, che esprime la forza del soggetto che agisce di propria volontà, per arrivare alla semplicità della “solidarietà” intesa come sentire comune di una collettività.

Donatella Gasperi – Giornalista